Cromoterapia
Cromoterapia
Su gentile concessione di Sergio Sapetti
Era il 1903 quando il medico danese Niels Ryberg Finsen (isole Faer Øer 1860 - Copenaghen 1904) ottenne il più alto riconoscimento della sua carriera, con l'assegnazione del premio Nobel per la Medicina. Per anni lo studioso si dedicò alla ricerca degli effetti della luce, in special modo della luce solare, sull'organismo umano. Con l'utilizzo della "Fototerapia", cioè dell'esposizione in alta quota ai raggi solari, di persone sofferenti, riuscì a dimostrare gli effetti benefici della luce su malattie come il vaiolo e la tubercolosi, particolarmente frequenti in quell'epoca. Egli fu l’antesignano dei moderni cromoterapeuti, ma solo negli ultimi decenni, con l’avvento dell’elettronica, le conoscenze sugli effetti terapeutici della luce si sono notevolmente evoluti. Spesso i risultati ottenuti da un ricercatore hanno i criteri della scientificità: cioè sono ripetibili in qualunque momento e da chiunque abbia le stesse capacità e le stesse attrezzature.
La Cromoterapia è considerata una “terapia dolce” in quanto non è invasiva, non presenta particolari effetti collaterali, fornisce immediatamente un effetto benefico a chi si sottopone ad un trattamento, non crea dipendenza. Tenuto conto di questo, la Cromoterapia elettronica non è applicabile ai portatori di pace-maker (perché i due “campi” elettromagnetici possono interferire fra loro) e alle donne in stato di gravidanza (a scopo precauzionale, perché non sempre ciò che è benefico per la madre può essere utile al bambino in gestazione).
Con poche eccezioni, la Cromoterapia può essere utile a tutti, anche a livello preventivo. Infatti, vi sono particolari trattamenti che servono a dare la “messa a punto” individuale, in modo da rendersi più forti e preparati per affrontare i disagi quotidiani.
Ricerche specialistiche, documentate da pubblicazioni a livello internazionale, hanno dimostrato che l’utilizzo esclusivo di Cromoterapia per diverse problematiche ha portato dei benefici sia psicologici sia fisici riscontrabili con analisi oggettive. Ulteriori ricerche hanno confermato che la validità di Cromoterapia oltre che agli esseri umani (neonati compresi) è estensibile agli animali e ai vegetali.
Chi sta male (fisicamente o psicologicamente), può associare con profitto Cromoterapia a qualsiasi cura (allopatica, omeopatica, fisioterapica, riflessologica, ecc.), perché essa stimola lo smaltimento naturale delle tossine mobilitate dai principi attivi dei prodotti, pulendo e proteggendo tutto l’organismo. L’applicazione della Cromoterapia avviene da sola o come potenziamento delle altre cure, essendo un “catalizzatore” formidabile per stimolare i processi naturali di autoguarigione.
Con Cromoterapia il miglioramento della funzionalità è più rapido, duraturo e completo, rispetto a quando non la si utilizza. In genere, non costando eccessivamente, l’aumento di esborso è ampiamente compensato dai benefici e dalla riduzione di spesa per l’acquisto di prodotti per cure prolungate.
Ogni applicazione può essere vista a se stante, quindi anche una sola volta ogni tanto può fornire un buon giovamento, ovviamente però i risultati migliori si ottengono con una serie di sedute: prima settimanali, poi mensili, infine si hanno i tipici “richiami” ai cambi stagionali.
Esistono dei macchinari che favoriscono l’uso casalingo per chi necessiterebbe di applicazioni frequenti e particolari (ad esempio per “scaldare” le articolazioni con dei piccoli fari a luce infrarossa che a volte associano anche un lieve massaggio). Però, per ottenere veramente i migliori risultati, non si tratta solo di colpire una parte del corpo con una luce fredda filtrata da un cristallo di un certo colore, ma di somministrare, di solito nell’arco di un’ora, decine e decine di combinazioni di colore diverse, pratica ottenibile solo rivolgendosi ad un professionista esperto, dotato di appropriate attrezzature elettroniche.
Pur essendo così vantaggiosa, non la si utilizza di più per pochi motivi principali: primo, perché gli utenti non la conoscono ancora sufficientemente bene (chi ne ha già avuto beneficio, di solito ne pubblicizza le doti ai conoscenti solo per la sua particolare problematica, pensando, erroneamente, che Cromoterapia sia specialistica solo per certe disfunzioni). Secondo, di fronte all’immediato aggravio di spesa, c’è chi pensa: “ora mi sto già curando con altro, magari la proverò in futuro”, non tenendo conto che se la si abbinasse subito all’altra cura si otterrebbe un risultato più rapido e completo, quindi, proporzionalmente meno dispendioso. Terzo, per poterla praticare ad alto livello, con ottimi risultati, occorrono anni di esperienza e pratica quotidiana, perciò, chi ha già altre specializzazioni, in genere adopera Cromoterapia solo a livello base, con risultati senz’altro positivi, ma notevolmente migliorabili con interventi completi. Infine, occorre sottolineare che qualsiasi terapia, deve stimolare l’individuo a cambiare in meglio il proprio stile di vita, per evitare di vanificare gli effetti positivi ed immediati della cura; ma, riuscire a rinunciare ai “vizi” e alle “abitudini” nocive con metodi persuasivi e non invasivi, non è un’impresa alla portata di tutti.